Le città di Palermo e Messina sono in testa alla classifica europea della disoccupazione giovanile.
A rivelarlo il report “Tassi di disoccupazione giovanile nelle regioni metropolitane dell’Unione europea” pubblicato di recente dalla Commissione UE che prende in esame i tassi di disoccupazione in Europa nel 2021 nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni.
Nell’anno in questione la disoccupazione giovanile in Italia si attestava al 29,7% mentre nel capoluogo siciliano schizzava al 55,8% e a Messina al 55,0%. Una differenza rispettivamente di 26,1 e 25,3 punti percentuali – rispetto alla media nazionale – che non si registra in nessun’altra area del vecchio continente.
“Letti così sono dati inquietanti – ha constatato il Presidente Nazionale di Unilavoro PMI e responsabile della Regione Sicilia Antonino Inguaggiato – ma noi crediamo al contempo che si tratti di numeri falsati dal lavoro nero. In Italia il costo del lavoro è talmente esagerato che le nostre imprese, in particolar modo quelle del Sud, faticano a sopportarlo. Ecco perché si rischia l’insinuarsi di forme di lavoro irregolare o sottopagato, oltre che l’emigrazione, soprattutto dei più giovani che vanno a cercare fortuna altrove.
Invertire la tendenza abbandonando questo triste primato è possibile ma solo con l’aiuto delle istituzioni che non si traduce nello stanziamento di sussidi economici ma con l’abbassamento del costo del lavoro e con la semplificazione dell’iter per i giovani che vogliono aprire un’attività”.