Il Vicepresidente di Unilavoro PMI, Giovandomenico Guadagno, è intervenuto al tavolo di lavoro organizzato in data 23 luglio 2024 dal Ministero del Lavoro per discutere il tema della patente a crediti per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Durante il suo intervento, Guadagno ha sottolineato diversi aspetti cruciali e criticità legate all’implementazione di questo nuovo strumento, offrendo un’analisi approfondita e proposte per migliorare l’efficacia delle misure .
E’ stato evidenziato come il sistema attuale non favorisca l’accesso delle microimprese alla patente a crediti. Le piccole realtà imprenditoriali, che spesso mancano di risorse e strutture adeguate, si trovano a dover affrontare gli stessi adempimenti burocratici delle grandi aziende. “Ci saremmo aspettati una differenziazione di iter procedurali per le imprese più piccole e meno strutturate,” ha dichiarato il Vicepresidente, mettendo in luce la necessità di un approccio più flessibile e calibrato sulle dimensioni aziendali.
Uno degli aspetti più critici emersi dall’intervento riguarda l’eccessiva burocrazia legata alla patente a crediti. Guadagno ha osservato che, invece di premiare i comportamenti virtuosi e concreti delle aziende, si è puntato sull’aumento della documentazione. “Si è cercato l’aumento della documentazione che va ad implementare la burocrazia ma non va a migliorare la sicurezza,” ha affermato. Questo non contribuisce a migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro e rappresenta un ostacolo per molte aziende.
Un altro punto critico riguarda la proporzione dei crediti aggiuntivi. Guadagno ha sottolineato la presenza di squilibri in alcuni casi, che necessitano di una riflessione approfondita. Ha inoltre menzionato le SOA (Società Organismo di Attestazione), in particolare quelle di terza classe, attualmente esenti dalla patente a crediti. “Quanto può la SOA incidere sul grado di sicurezza sul lavoro?” ha affermato, invitando a riflettere sul ruolo effettivo di queste società nella promozione della sicurezza.
Il Vicepresidente ha elogiato il ruolo attribuito agli organismi paritetici inseriti nel nuovo repertorio del decreto ministeriale. Questi organismi giocano infatti un ruolo fondamentale nel premiare i comportamenti virtuosi delle aziende, contribuendo in maniera significativa al miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Infine ha sottolineato la mancanza di un accordo tra Stato e Regioni sulla formazione in materia di sicurezza sul lavoro, considerato un elemento cruciale per ridurre infortuni e decessi. E’ stata ribadita la necessità di normare e rendere operativo un nuovo accordo che preveda un ruolo più definito per i preposti alla sicurezza, la formazione dei datori di lavoro e la regolazione dei soggetti abilitati a erogare formazione.