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Industria e futuro: Urso punta su Made in Italy 2030 per rafforzare il Paese

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, ha sottolineato l’importanza per il Sistema Italia di contribuire alla definizione di una nuova politica industriale, sia a livello nazionale che europeo. “Il nostro Paese sta giocando un ruolo sempre più centrale, come dimostra l’attenzione ricevuta dal nostro ‘non paper’ sull’automotive nelle istituzioni comunitarie”, ha dichiarato Urso, intervenendo questa mattina all’apertura di due incontri al Mimit: uno con le Regioni e l’altro con i Sindacati Confederali.

Prosegue intanto la fase di consultazione pubblica legata al Libro Verde “Made in Italy 2030”, un documento elaborato dal Centro Studi del Mimit e presentato lo scorso 16 ottobre al Cnel. Il dialogo con le parti interessate, tra cui associazioni di categoria e il sistema camerale, si affianca ai recenti interventi del ministro in Commissione Attività Produttive della Camera e in Commissione Industria del Senato.

“Con il Libro Verde intendiamo coordinare le politiche industriali già in atto per consolidare il ruolo dell’Italia come leader nella manifattura e nell’export, mantenendola tra le prime dieci economie globali”, ha spiegato Urso. “La sfida è gestire le transizioni green e digitale, integrandole con quella geopolitica, per rafforzare la nostra sovranità industriale, energetica e tecnologica. Allo stesso tempo, è fondamentale garantire la sicurezza economica e l’autonomia strategica dell’Europa”, ha aggiunto.

Il percorso di consultazione pubblica culminerà nei primi mesi del 2025 con la redazione del Libro Bianco, che definirà la nuova strategia di politica industriale del Paese in sinergia con le direttive europee.

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