SUPEREDÙ È ENTRATO IN CLASSE
GRAZIANO CEGLIA (UNILAVORO PMI BARI): “PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI BAMBINI E GRANDE SODDISFAZIONE PER NOI”
È iniziato da alcuni giorni il tour nelle scuole elementari d’Italia di Superedù, l’iniziativa sulla sicurezza sul lavoro di Unilavoro PMI.
Il primo istituto ad essere coinvolto è stato il “San G. Bosco – T. Fiore” di Altamura, in provincia di Bari, col Coordinatore della regione Puglia (nonché Vice Presidente Nazionale dell’associazione) Graziano Ceglia e le collaboratrici Irene Zaccaria e Cinzia Disabato impegnati a presentare (e spiegare) agli studenti delle quinte elementari il fumetto di venti pagine ideato dal Segretario Nazionale Vito Frijia, disegnato dal fumettista Loris Gualdi e edito da Paolo Maglioli della Kiker Edizioni. La trama racconta della visita perlustrativa in un’impresa metalmeccanica di un cagnolino, Superedù, intento a sorprendere gli operai impegnati nei vari reparti incuranti del rispetto delle norme di sicurezza.
“Portare nelle scuole un progetto a cui lavoravamo da tanto è stata per noi una grande soddisfazione – ha dichiarato Graziano Ceglia – ancor di più vedere bambini di appena dieci anni veramente coinvolti su una tematica ancora molto distante dalla loro quotidianità. Capire come coinvolgerli senza annoiarli è stata la fase più impegnativa di tutto il progetto, constatare oggi di esserci riusciti con un opuscolo semplice da capire e impegnandoli direttamente nella colorazione delle vignette è l’incentivo migliore per proseguire un viaggio che già domani ci vedrà impegnati in molte altre scuole da nord a sud della penisola. Ci ha sorpreso che alcuni di loro, grazie ai mestieri dei genitori, fossero già preparati su alcuni aspetti come il bimbo che ci ha raccontato di aver imparato dal nonno come si sale su una scala quando si raccolgono i frutti dall’albero. È evidente che siamo solo all’inizio del percorso ma l’aneddoto del bambino di appena dieci anni ci convince ancor di più che è questa la strada su cui bisogna insistere per contrastare in maniera decisa l’ecatombe quotidiana di gente che perde la vita mentre lavora. Abbiamo il dovere di predicare la cultura della sicurezza e da che mondo è mondo non c’è posto migliore dei banchi di scuola”.