COMUNICATO STAMPA
ESTENSIONE GREEN PASS AI NEGOZI – UNILAVORO PMI:
“TEMIAMO PER L’ECONOMIA DELLE CITTÀ, GIÀ FERITA OLTREMODO”
Manca ancora la conferma ma l’elenco delle attività in cui dal primo febbraio si potrà accedere senza il Green Pass base (quello che si ottiene con il tampone) sembra ormai completo. Oltre a supermercati e alimentari, farmacie e parafarmacie, che forniscono servizi essenziali, e oltre a studi notarili, di avvocati, ingegneri, commercialisti e consulenti del lavoro, saranno inclusi anche i distributori di carburante, le edicole, i negozi di prodotti per animali e di ottica, le rivendite di surgelati e bevande, le pescherie, i mercati all’aperto.
Alcuni dettagli devono ancora essere messi a punto, ma la linea è di ridurre al minimo le eccezioni per sollecitare le vaccinazioni.
“Se da una parte riteniamo giusto – afferma Antonino Inguaggiato, Presidente di Unilavoro PMI – sostenere la linea del Governo per quanto riguarda le vaccinazioni, dall’altra non possiamo chiudere gli occhi di fronte ai danni che l’estensione della certificazione verde sta causando a molte attività. Più volte abbiamo sottolineato come bar e ristoranti in primis ne abbiano fortemente risentito perdendo una fetta non indifferente di clienti”.
“Nella lista – prosegue Inguaggiato – ci sono anche i negozi, in particolare quelli di abbigliamento. Molti brand famosi hanno chiuso i battenti. Ma non solo: si parla anche di grandi magazzini che potrebbero abbassare le saracinesche. Le cause sono essenzialmente due: la prima è la paura del virus, soprattutto nella sua nuova contagiosissima variante, che dissuade le persone dall’usufruire di questi servizi; la seconda invece, conseguenza della prima, è l’e-commerce. Fare acquisti online permette di stare alla larga dal virus, con la possibilità inoltre di risparmiare qualche soldo”.
“Temiamo – conclude Inguaggiato – che la vitalità delle città italiane ne esca stravolta in modo irreversibile. Se non si allenta questa morsa non ne usciamo, con tutto quello che ne conseguirà sulla economia delle città, già ferita oltremodo”.
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