Lettera del Segretario Nazionale Unilavoro PMI Vito Frijia
sulla nuova situazione scattata dal 1° gennaio
“Il 31 dicembre scorso ha rappresentato uno spartiacque di una certa rilevanza, di cui non si parla ancora molto, ma sul quale sarebbe opportuno accendere la luce dei riflettori. Da quel giorno infatti, sono decadute tutte quelle norme che etichettavano come ‘malattia’ l’isolamento precauzionale del lavoratore privato. Questo si traduce nel fatto che i milioni di italiani in attesa della terza dose o che hanno superato i quattro mesi dopo aver fatto la seconda, si ritroveranno senza indennizzo dell’Inps qualora dovessero finire in quarantena fiduciaria a causa di un contatto con un positivo.
Questa ultima decisione del Governo azzera sostanzialmente anche quello stesso piccolo dietro-front del 15 ottobre scorso, quando l’esecutivo decise di considerare la quarantena fiduciaria nel regime ordinario delle patologie, coi rimborsi garantiti dal datore di lavoro per le prime 72 ore e, in caso di proseguo, dallo Stato e dalle aziende al 50%.
Temiamo che l’incredibile impennata di certificati medici per malattie ordinarie che gli imprenditori stanno rilevando nel corso di questi ultimi giorni sia figlia proprio di questo cambio di rotta, che sembra destinato a rimanere tale visto che né il famoso Milleproroghe né alcuna delle bozze di Manovra circolate ultimamente prevedono fondi da destinare alla causa.
Come nostra consuetudine viviamo a contatto con gli imprenditori, e negli incontri di queste ultime ore ci sono state denunciate situazioni che ci permettiamo di definire leggermente ambigue, in cui sembrerebbe che i certificati medici per malattie ordinarie vengano concessi senza particolari approfondimenti. Lungi da noi voler dubitare della buona fede dei medici, siamo ben consapevoli della straordinaria mole di lavoro con cui sono costretti a fare i conti, così come siamo ben al corrente che non esiste solo il Covid e ci troviamo nel pieno della stagione influenzale. Ma, al contempo, ci preme sottolineare come la denuncia degli imprenditori meriti una riflessione e un approfondimento in considerazione delle difficoltà che questa situazione sta causando alla produzione delle imprese, soprattutto quelle piccole, che potrebbe dare il la a problemi ben più seri qualora la cosa dovesse prendere il largo”.