Unilavoro PMI – Verona

SALARIO MINIMO E TUTELA DEI LAVORATORI: ECCO ALCUNI DEI TEMI CALDI ALLA TAVOLA ROTONDA ORGANIZZATA DA UNILAVORO PMI

Oltre 600 i connessi all’iniziativa alla quale hanno preso parte anche l’ex ministro del lavoro Nunzia Catalfo, i senatori Gianluigi Paragone, William De Vecchis, e il Segretario Generale di Confsal Fisals Filippo Palmeri

Salario minimo, tutela dei lavoratori, libertà sindacale: sono questi gli argomenti portanti della tavola rotonda digitale, organizzata dall’Associazione Unilavoro PMI, che si è svolta questa mattina in diretta Facebook, seguita da oltre 600 persone collegate.

L’evento è stato un momento di confronto tra personaggi del mondo politico, istituzionale e professionisti di settore; tra questi, il Segretario Nazionale di Unilavoro PMI Vito Frijia, il vicepresidente Giovandomenico Guadagno, i senatori Nunzia Catalfo (ex ministro del lavoro), William De Vecchis e Gianluigi Paragone, e il Segretario Generale di Confsal Fisals Filippo Palmeri.

A fare gli onori di casa, il vicepresidente Giovandomenico Guadagno che ha colto l’occasione per entrare subito nel merito del tema del salario minimo, ormai attivo da diversi anni, sia in Italia che nel resto d’Europa.

“Nel nostro Paese – ha ricordato Guadagno – la principale proposta attualmente in atto è il DDL 658, firmato proprio dalla senatrice Nunzia Catalfo, che prevede l’applicazione di un salario minimo legale di 9 € lordi orari, la cosiddetta soglia di dignità”.

“Tutelando i lavoratori tuteliamo anche le aziende – ha aggiunto il Segretario Nazionale di Unilavoro PMI Vito Frijia – e abbiamo inoltre avanzato alcune proposte sulle nostre ‘maestranze’ affinché siano riconosciute, tutelate, perché oltre a rappresentare l’orgoglio della nostra cultura, rappresentano una parte importante del motore della nostra economia”.

Il senatore Gianluigi Paragone ha posto invece l’attenzione sulla necessità di prevedere in anticipo quello che accadrà in futuro. “La digitalizzazione – ha detto – sta creando un nuovo modello di lavoro in cui il lavoratore è interscambiabile con la macchina, la quale però, a differenza degli uomini, non è indebitata. Se è vero che nei decenni precedenti abbiamo eroso il

potere contrattuale del lavoro, è altrettanto vero che il lavoratore ha dovuto indebitarsi per sopperire al gap salariale e, nel momento in cui lo ha fatto, si è ritrovato costretto ad accettare qualsiasi consunzione dei diritti e delle libertà e qualsiasi tipo di lavoro e di contratto per far fronte alle rate pregresse”.

“Il dumping contrattuale in essere in Italia – gli ha fatto eco la senatrice Nunzia Catalfo, prima firmataria del DDL 658 – va contro ogni diritto del lavoratore ed è inoltre fonte di concorrenza sleale tra le imprese. Ecco perché il primo obiettivo del mio decreto legge è quello di arrivare ad un criterio, che è lo stesso a cui puntano le organizzazioni sindacali e datoriali”.

Di ‘salario minimo e dignità umana’ ha parlato il senatore William De Vecchis facendo riferimento a realtà in cui i lavoratori percepiscono 2 € all’ora.

“Siamo vicini allo schiavismo e questo è poco dignitoso e inaccettabile per un Paese democratico come il nostro. Nonostante sia favorevole in linea di massima al salario minimo la mia paura è che, così impostato, venga meno una fondamentale necessità del lavoratore: la contrattazione delle parti sociali. Secondo me dobbiamo trovare una mediazione”.

Ultimo ad intervenire è stato Filippo Palmeri, Segretario Generale di Confsal Fisals. “Il cuore del problema non è soltanto individuare un salario che sia proporzionato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto ma anche un salario che garantisca al lavoratore e alla sua famiglia una vita dignitosa. Noi come movimento sindacale pensiamo che il tema vero sia aggredire le cause del problema ovvero l’eccessivo costo del lavoro, l’eccessivo carico di fiscalità, la bassa produttività, il lavoro sommerso e le difficili prospettive occupazionali giovanili”.

Admin Unilavoro

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